Inizia sempre cosi’: 13.30 Matrix. Da Ivrea primo semaforo e subito a destra. Li’, dove c’e’ la panchina.
Arriviamo alla spicciolata. Chi dalla citta', chi da Albiano e oltre e poi c’e’ Claudio, il buon Peretto, che non sappiamo mai da dove arriva e se…………………e’ in orario.
Ci riconosciamo dallo stile con cui domiamo la nostra BdC (Bici da Corsa, Marco Zodo insegna) Dai colori delle nostre “macchine da guerra”, da quelli delle maglie, delle giacche invernali e dallo stile con cui affrontiamo la curva prima di arrivare li.
Davanti alla panchina. Davanti alla Matrix.
Ci si scruta e si commenta a vicenda. Si guardano le BdC altrui per capire quali novita’ tecnologiche siano state applicate da una settimana all’ altra. L'occhio clinico del ciclista controlla se qualche gamba ha assunto dimensioni ingiustificabili rispetto all’ ultima uscita. Tutti si chiedono perche' Dega e Macho continuano a pedalare con i muletti. Eh si, il lungo, Dega, e il piccoletto, Macho, tengono al caldo le loro “fuoriserie” con la differenza che Dega continua a scollinare sempre tra i primi mentre il Corto, scusate il piccoletto, si illude di poter migliorare le sue prestazioni quando inforchera’ la bici di un paio di paia di kg piu’ leggera. Illuso. Eh eh eh.
E’ inutile dirlo: Nessuno in settimana si e’ allenato. Ovvio. Tutti hanno mangiato e bevuto come se ogni sera fosse una festa di addio al celibato. Tutti stanchi, ammalati.
Prova tu a star male veramente. E chi ti crede!!!!!
“Sa, si parte?”. “Ci siamo tutti?.” Ci si guarda intorno e si fa un veloce appello chiedendo informazioni sull' assenza di qualche assiduo frequentatore di queste mattanze ciclistiche.
Claudio? Si…arriva…eccolo laggiu’.
Ok, si va. Ma dove si va?
Se in settimana il buon Byas, al secolo Christian Biasibetti l’unica vera componente razionale degli amicidibici, si e’ prodigato a disegnare un itinerario condito con grafici, dettagli altimetrici, tabella oraria e numero dei ristori, immediatamente si parte.
Ci si mette tutti in doppia fila e via tranquilli.
Regola vuole che il semaforo dell’incrocio dell’uscita dal piazzale Matrix non vada rispettato. E’ tradizione. E volete non seguire le tradizioni. Sia mai!!!!!
Se Byas invece non ha avuto tempo si comincia ad assistere ad un vociare di improbabili destinazioni. Un caos di voci che si accavallano che ricorda il mercato del pesce di Napoli nel giorno di Capodanno.
“Oropa…..no, no…Trino. Il giro di Mazze’. Ma no, sempre il solito. Andiamo su per la Valchiusella. Bruuuuuuuuus, Bruuuuuuus.” Claudio ha un predilezione per Brusson. Dobbiamo ancora capire il perche’ ma lui in ogni stagione, in qualsiasi condizione metereologica vuole andare a Brusson.
A Brusson.
“Ma dai, Oropa? Fa freddo a venir giu’. Facciamo tardi.” Eh si, perche’ si gioca al rilancio. Bocciato un itinerario la posta si alza subito. Bene, allora andiamo piu’ lontani. E via cosi’. Una volta ho sentito proporre il Colle dell’ Agnello andata e ritorno.
Seeeeeeeeeeeeeeee, questa era troppo una banfata.
Ok, il gruppo c’e’. Il giro da fare e’ stato democraticamente scelto (!?!?!?!?!) e non ci resta che pedalare.
Per la cronaca Sabato scorso (08/03/08) siamo andati a Superga. Bella galoppata.
Si va.
Il serpentone si forma e il vociare lentamente lascia il posto al ronzio delle bici e al piacere di questo nuovo viaggio.. Un’altra piccola impresa.
Inutile dirlo: 13.30 Matrix.
Uellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!